Collezione di Modelli Virtuali del Dipartimento di Matematica
Storia ed organizzazione della collezione
Come le più antiche e principali Università d'Italia, anche l'Università di Pavia possiede una collezione di Modelli Matematici, a tutt'oggi conservata in una sala della Biblioteca del Dipartimento di Matematica. Questa collezione si deve all'interessamento di illustri matematici che hanno insegnato a Pavia fra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, fra cui F. Brioschi, E. Beltrami, F. Casorati, E. Pascal, L. Berzolari; ed è una delle più complete ed interessanti che si possa trovare in Italia.
La collezione è suddivisa in 13 categorie che rispecchiano quasi fedelmente la catalogazione originale di fine Ottocento dell'Università (ma non quella dei cataloghi Brill o Shilling), ognuna delle quali contiene un numero di modelli variabile da alcune unità a qualche decina. I singoli modelli, al momento dell'acquisto, erano accompagnati da un opuscolo di alcune pagine, in lingua tedesca, che spiegava la teoria o l'oggetto matematico che il modello illustra. Molti di questi opuscoli originali sono ora conservati in un libretto esposto insieme ai modelli. Fa parte di questa collezione anche l'unico modello esistente (l'originale) della cosiddetta Cuffia di Beltrami, realizzata nel 1868 da E. Beltrami e catalogata ora come quattordicesima categoria. La collezione include anche quattro Strumenti Matematici, precisamente un Integrafo di G. Coradi, un calcolatore trigonometrico, l'unico modello esistente dell'Integrafo di Pascal, e un quarto strumento non ancora identificato, catalogati come quindicesima categoria. Infine la sedicesima categoria è una raccolta di poliedri in cartone, costruiti in epoca più recente.
Modelli Matematici come quelli conservati a Pavia sono già stati oggetto di studio e sono descritti, anche dal punto di vista teorico, in alcuni lavori, fra cui possiamo citare Mathematische Modelle Aus den Sammlungen von Universitäten und Museen, di Gerd Fischer, Friedr. Vieweg & Sohn, Braunschweig, 1986, tradotto anche in inglese con il titolo Mathematical Models from the Collections of Universities and Museums, [F], che consta di due volumi: uno raccoglie 132 fotografie e l'altro è un commentario teorico dei vari modelli. La collezione di Pavia è stata anch'essa oggetto di studio particolare, e uno dei lavori che la descrive è uno scritto di Franco Palladino, Uno Specimen dei giacimenti italiani di modelli e strumenti matematici: il Nachlass dell'Università di Pavia, Memorie dell'Istituto Lombardo - Accademia di Scienze e Lettere - classe di scienze matematiche e naturali, vol. XXIX - Memoria 5, [P], nel quale si trova, in Appendice, traccia di una catalogazione parziale della fine dell'Ottocento, che è la copia di un manoscritto di Inventario che sembra essere stato scritto da Pascal, nel quale sono elencate solo le prime cinque categorie e la settima. Purtroppo l'originale di questo manoscritto non è più rintracciabile.
La collezione virtuale mantiene la stessa organizzazione in categorie della collezione reale, seguendo la numerazione delle etichette poste sui singoli modelli; anche l'elenco dei modelli appartenenti ad ogni categoria è praticamente invariato, salvo qualche correzione di aggiornamento, rispetto all'elenco contemplato nello Specimen [P] che abbiamo preso come base di partenza per l'attuale catalogazione, in quanto costituisce lo scritto più aggiornato reperito al riguardo.
La collezione virtuale è presentata nel sito in modo estremamente semplice. Ad esso si accede dalla Home Page cliccando su ENTRA; viene visualizzata una pagina contenente, nel frame in alto a scorrimento orizzontale, l'elenco delle categorie e, per ciascuna, il numero di modelli presenti nella categoria; cliccando su una categoria viene visualizzato, nel frame a sinistra a scorrimento verticale, l'indice dei modelli della categoria selezionata ed un link ad una pagina che illustra le proprietà generali della categoria. Seguendo le semplici procedure descritte in Istruzioni tecniche per visitare la collezione virtuale si può accedere, per ogni modello, a:
una parte teorica, che inquadra il modello all'interno della relativa teoria matematica in cui viene studiato. La parte teorica a volte consiste nella traduzione dell'opuscolo originale in tedesco, altre volte invece è una elaborazione personale di materiale proveniente da più fonti, che sono di volta in volta specificate nel testo.
una fotografia, che mostra il modello originale conservato nella biblioteca, con uno sfondo che ne fa risaltare la forma.
un disegno ruotabile, che permette di interagire con il modello virtuale, ruotandolo in varie posizioni, facendo operazioni di zoom, etc.